Una magia portatile by Emma Smith

Una magia portatile by Emma Smith

autore:Emma Smith [Smith, Emma]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-03-14T12:00:00+00:00


(La versione moderna della dichiarazione solenne, purtroppo, si limita a chiedere al lettore di non «sottolineare, deturpare o danneggiare in alcun modo» i volumi della biblioteca: spiace veder eliminate parole pittoresche come «appropriarsi indebitamente», «corrompere» o «mutilare».) Dall’inizio dell’epoca moderna in poi, essere ammessi in una biblioteca significava accettare una serie specifica di limitazioni riguardo all’uso dei libri. Le biblioteche permisero l’accesso a libri specifici, ma in un senso più ampio definirono, ad usum lectorum, che cosa fosse un libro e in che modo bisognasse usarlo.

Nel XVIII secolo furono fondate biblioteche private su base di azionariato, rivolte alla classe media inglese: l’esempio più antico esistente in Gran Bretagna è la Leeds Subscription Library, che aprì i battenti nel 1768 e che è tuttora aperta e in funzione al piano superiore di una banca e una cartoleria, nell’animatissima Commercial Street della città. Anche altre organizzazioni gestivano biblioteche, come le associazioni filosofiche e letterarie e gli istituti tecnico-scientifici. Le biblioteche private precedettero le biblioteche pubbliche che concedevano il prestito a domicilio, e forse avranno vita più lunga di quelle pubbliche: in Cina il servizio di prestito di e-book su abbonamento, finanziato dalla Tencent Holdings, contava nel 2020 centonovantadue milioni di utenti; l’analoga piattaforma Kindle Unlimited di Amazon rappresenta un tentativo di prestare libri su abbonamento a una popolazione altrettanto vasta, soprattutto in considerazione della crisi delle biblioteche pubbliche (dal 2010 in poi, in Gran Bretagna il 20 per cento delle biblioteche ha chiuso i battenti).

Il Public Libraries Act, che nel 1850 sanciva nel Regno Unito il principio delle librerie gratuite aperte a tutti e finanziate dall’erario, fu una conseguenza di profondi cambiamenti sociali. L’aumentata prosperità, un accresciuto livello di istruzione e il maggiore tempo libero della classe lavoratrice grazie a condizioni di lavoro tutelate da nuove leggi, come il limite posto all’orario di lavoro, prepararono il terreno alla lettura, che diventò un modo di rilassarsi e migliorare la propria cultura. Il Forster Act del 1880 pose ancora di più l’accento sull’alfabetizzazione e la lettura. Al consiglio comunale del 1861, i pastori anglicani di Leeds esortarono il comune a offrire «una biblioteca gratuita, rivolgendosi alla quale uomini di ogni ceto possano procurarsi libri di carattere istruttivo ed elevato e li possano leggere senza pagare niente, giacché questo migliorerà grandemente le condizioni sociali, morali e intellettuali degli abitanti di questa popolosa e importante città». Le biblioteche pubbliche si moltiplicarono innanzitutto nelle sempre più fiorenti città industriali, diventando parte del paesaggio industriale quanto le casette a schiera degli operai e la cattiva qualità dell’aria. Nel 1886 esistevano centoventicinque biblioteche pubbliche, quasi un terzo nel Lancashire, nello Staffordshire e nel West Riding dello Yorkshire. A partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento, la febbre delle biblioteche raggiunse poi capoluoghi di contea come Truro, Winchester, Oxford e Aberystwyth. Il filantropo di origine scozzese Andrew Carnegie finanziò oltre duemilaottocento biblioteche pubbliche in tutto il mondo anglofono. In Gran Bretagna, quasi quattrocento biblioteche sono associate al suo nome, compresa quella di Islington, il teatro delle gesta artistico-criminali di Orton e Halliwell.



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